Fondazione autunnale Pheidole sp.

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Messaggioda winny88 » 29/09/2012, 20:45

Il 23 settembre, mentre osservo in giro e noto varie sciamature che si preparano in nidi di Crematogaster scutellaris e Messor minor, verso le ore 19:00 mi trovo a passare per dei nidi di Pheidole che ben conosco. Ci trovo alle entrate una miriade di maschi alati. Mi avvicino per osservare meglio e fà capolino anche una regina alata. Questo fermento mi insospettisce ma non più di tanto. La presenza di sessuati in colonia che sciameranno in altri periodi è consueta in molte specie. Piuttosto questa massiva manifestazione all'aperto era da approfondire. Non rilevando segni di violenza tra operaie, maschi e regine scarto l'ipotesi di un'espulsione coatta. Allo scattare del crepuscolo arriva proprio l'evento che credevo più probabile: una sciamatura in piena regola. Chi ha avuto la fortuna di assistere a sciamature di Pheidole sa che è un evento emozionante, perchè la sua caratteristica è la piena e totale osservabilità. l'altezza media di sciamatura è bassissima, 2-3 metri, non di più. Sciami densi e vorticosi di maschi e isolate regine che ondeggiano delicatamente e un po' pesantemente fra loro. Spirali sempre più strette, qualche rifiuto, e poi... L'incontro. E la cosa più bella è che tu ci sei perfettamente immezzo col corpo, puoi vedere l'impatto, puoi vedere la coppia che precipita, vedere dove precipita ed osservare la regina che diligentemente resta immobile mentre il maschio cerca la cloaca femminile, si aggiusta col corpo, flette ventralmente il gastro e in un paio di minuti adempie al suo scopo vitale e purtroppo fatale. So di non dover raccogliere queste regine, consapevole che potrebbe non essere la copula definitiva ed esaustiva a riempire la spermiteca. Cerco bene e trovo 3 dealate. Le raccolgo e decido di allevarle perchè questa sciamatura in periodo così avanzato mi incuriosisce.

Giurerei che quelli fossero proprio gli stessi nidi che hanno prodotto sciamature a giugno, ma ritengo molto più saggio dire che probabilmente mi sbaglio, dire che sono specie diverse e salvare il paradigma della sciamatura singola annuale in attesa di più attente, mirate e consapevoli osservazioni l'anno venturo. Altri utenti si sono accodati al mio ritrovamento, in particolare Milos e david. Non c'è dubbio: stanno sciamando le Pheidole e lo stanno facendo in autunno. In realtà anche il buon Dorylus sostiene di stare osservando la seconda sciamatura annuale di Camponotus vagus, ma penso che l'argomento sull'assioma "sciamatura singola" si potrà trattare magari da un'altra parte.

La questione che volevo qui affrontare ed osservare è questa: un genere così notoriamente efficiente e rapido nella fondazione come si comporta se si accoda alle altre specie a sciamatura autunnale? Resterà in stasi per poi deporre in primavera, o consapevole della sua forza e velocità affretterà i tempi, per magari poi ignorare anche la stagione fredda imminente? La risposta è arrivata entro 48 ore dall'improvettamento. 3 regine più una prelevata 2 giorni dopo si trovano ora tutte col loro pacchetto abbondante di uova. La temperatura è 25 gradi, ancora eccellente per sostenere che entro massimo 3 settimane potrei vedere le operaie e quindi aggiornare presto il topic con la definitiva prova di fecondità delle regine. Il mio piano sarà quello di esporre in seguito le coloniette alla temperatura esterna per vedere come si comporta la colonia stessa nei confronti dell'eventuale diapausa. Sono molto propenso a pensare che raggiungerò numeri notevoli fino a chissà quale periodo, ma vi terrò informati. Allego la foto di una regina che diligentemente accudisce la covata disponendocisi sopra. La testa nasconde una buona parte, ma un gruppetto di uova è ben visibile fra le zampe sinistre :smile:
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Spero a presto l'aggiornamento con le nascite :winky:
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Re: Fondazione autunnale Pheidole sp.

Messaggioda GianniBert » 30/09/2012, 15:47

Per quel che sono le mie esperienze, questa specie reagisce in base alle temperature che trova.

Quindi se avrà temperature favorevoli deporrà come una mitragliatrice (dopo la prima e seconda generazione), cioè con 10-20 operaie, saltando tranquillamente il letargo.
Altrimenti entrerà in fase di quiescenza.

Le operaie sono attive sopra i 22°; sotto, o a temperature a sbalzi, rischiano di perdere covata e operaie, che hanno un metabolismo delicato a temperature basso-intermedio.
Questo nell'unica colonia che ho tenuto sotto osservazioni.
Agli altri dire la loro esperienza.
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Re: Fondazione autunnale Pheidole sp.

Messaggioda winny88 » 30/09/2012, 16:08

Sì, sì Gianni. La mia intenzione era vedere proprio che comportamento avrebbero tenuto a temperatura ambiente (esterna), proprio per stimare l'andamento di tutte queste regine (quelle non in cattività) sciamate ora . Considera che anche se trovano un buon claustro, magari sotto il terreno, la temperatura non può essere più alta che di mezzo grado rispetto a quella esterna. E quindi vorrei notare cosa fanno queste regine che sono notevolmente in ritardo con la fondazione e che di solito agiscono molto rapidamente. Potrei anche confrontarle con alcune tenute in casa a temperature alte. Magari 2 e 2. Credo che farò così :unsure:
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Re: Fondazione autunnale Pheidole sp.

Messaggioda baroque85 » 30/09/2012, 16:55

winny88 ha scritto:Sì, sì Gianni. La mia intenzione era vedere proprio che comportamento avrebbero tenuto a temperatura ambiente (esterna), proprio per stimare l'andamento di tutte queste regine (quelle non in cattività) sciamate ora . Considera che anche se trovano un buon claustro, magari sotto il terreno, la temperatura non può essere più alta che di mezzo grado rispetto a quella esterna. E quindi vorrei notare cosa fanno queste regine che sono notevolmente in ritardo con la fondazione e che di solito agiscono molto rapidamente. Potrei anche confrontarle con alcune tenute in casa a temperature alte. Magari 2 e 2. Credo che farò così :unsure:


Io non sottovaluterei le caratteristiche termiche di un dato terreno, anche pochi cm sotto il livello del suolo.
Le oscillazioni di temperatura tenderanno ad essere più stabili man mano che si va in profondità.
Bastano pochi cm per avere un paio di gradi di differenza rispetto alla temperatura esterna...per non contare l'umidità, nettamente superiore rispetto ad una provetta allestita.
Forse potresti fare una triplice prova: colonia tenuta in casa, colonia tenuta fuori casa, colonia tenuta fuori ma con isolamento termico (polistirolo o altro).
Potresti rischiare che le colonie, velocissime nello sviluppo, altrettanto velocemente regrediscano
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Re: Fondazione autunnale Pheidole sp.

Messaggioda winny88 » 30/09/2012, 17:05

baroque85 ha scritto:
winny88 ha scritto:Sì, sì Gianni. La mia intenzione era vedere proprio che comportamento avrebbero tenuto a temperatura ambiente (esterna), proprio per stimare l'andamento di tutte queste regine (quelle non in cattività) sciamate ora . Considera che anche se trovano un buon claustro, magari sotto il terreno, la temperatura non può essere più alta che di mezzo grado rispetto a quella esterna. E quindi vorrei notare cosa fanno queste regine che sono notevolmente in ritardo con la fondazione e che di solito agiscono molto rapidamente. Potrei anche confrontarle con alcune tenute in casa a temperature alte. Magari 2 e 2. Credo che farò così :unsure:


Io non sottovaluterei le caratteristiche termiche di un dato terreno, anche pochi cm sotto il livello del suolo.
Le oscillazioni di temperatura tenderanno ad essere più stabili man mano che si va in profondità.
Bastano pochi cm per avere un paio di gradi di differenza rispetto alla temperatura esterna...per non contare l'umidità, nettamente superiore rispetto ad una provetta allestita.
Forse potresti fare una triplice prova: colonia tenuta in casa, colonia tenuta fuori casa, colonia tenuta fuori ma con isolamento termico (polistirolo o altro).
Potresti rischiare che le colonie, velocissime nello sviluppo, altrettanto velocemente regrediscano

Purtroppo devo insistere sul fatto che anche se il claustro è sotterraneo la temperatura è vicinissima a quella dell'aria esterna. La geologia insegna che esistono gradienti termici del terreno e per aumentare di un solo grado la temperatura bisogna andare a profondità di circa 30 metri. Al massimo il terreno può trattenere il calore dall'irraggiamento solare, ma questo in inverno è davvero poco rilevante. Quindi la regina in natura difficilmente troverà un posto a temperatura superiore di mezzo grado a quella esterna, salvo che si avvicini a fonti di calore come quelle artificiali umane. La tua idea della triplice prova è anche meglio. Credo che procederò così ;)
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Re: Fondazione autunnale Pheidole sp.

Messaggioda Dorylus » 30/09/2012, 17:28

L'esperimento è interessante ! la prima cosa che mi viene in mente è che queste regine in natura , almeno alle latitudini settentrionali, sarebbero destinate a morire per via delle poche riserve alimentari che questa specie di solito ha al suo interno.
Forse se riuscisse ad avere un buon numero di operaie foraggiatrici le riserve si incrementerebbero un po ma queste regine probabilmente (almeno per me) hanno meno possibilità delle consepcifiche "regolari" :unsure:
In allevamento : Camponotus ligniperda, C. cruentatus, C. nylanderi, Formica cunicularia, F. fusca,F. lemani, Polyergus rufescens, Lasius platythorax, Lasius paralienus, Tetramorium caespitum, Temnothorax alienus, T. exilis, T. recedens, Pheidole pallidula
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Re: Fondazione autunnale Pheidole sp.

Messaggioda winny88 » 24/10/2012, 9:40

24/10/2012

Una delle prime regine trovate (23 settembre), che avevano deposto entro 48 ore, ha prodotto la prima OPERAIA!!! Conferma definitiva di fecondità. Quindi è assolutamente confermata la regolarità della sciamatura autunnale di Pheidole.

Il tempo di cova è stato un mese tondo tondo: circa una settimana in più della media estiva, ma comunque molto veloce! La temperatura è variata dai 26-27 gradi settembrini ai 24 attuali, quindi ancora sufficiente per un rapido sviluppo. La temperatura all'esterno è circa la stessa (al massimo cala di 2-3 gradi la notte). Per cui è lecito supporre che anche le regine rimaste in natura sciamate con le mie siano o stiano riuscendo nella fondazione.

Resta l'interrogativo del loro comportamento nei prossimi mesi dato il calo inevitabile di temperature ma anche la loro esigenza di continuare la fondazione poichè, essendo molto indietro rispetto alle altre regine regolarmente sciamate a giugno ed essendo una specie le cui regine dovrebbero avere poche risorse energetiche stipate, suppongo che abbiano la necessità di produrre un certo numero di operaie foraggianti prima della diapausa. In alternativa si potrebbe supporre che la regina non possa sopravvivere all'inverno visto che nella sua biologia normale non sono previsti periodi di digiuno così lunghi in fondazione.

Personalmente, ritenendo che la natura sappia ciò che fa, ipotizzo che le coloniette incipienti in natura manterranno alta l'attività finchè potranno fino al sopraggiungere di temperature eccessivamente basse (tipo forse anche gli sgoccioli dell'anno o addirittura i primi di gennaio) e riusciranno a sopravvivere tranquillamente. Per tentare una "stima" di questa ipotesi, quando le coloniette saranno un po' più consistenti, le sistemerò in luoghi diversi tra casa, esterno ed esterno con involucro coibente. Confronterò poi i risultati.

Tutte le mie regine hanno un eccellente numero di pupe pigmentate e ancora molta covata, per cui credo che entro un paio di settimane le coloniette avranno raggiunto già un discreto numero. A questo punto seguiranno anche foto col prossimo aggiornamento ;)
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